La preghiera del buon umore

Dammi, Signore, una buona digestione, e anche qualcosa da digerire. Dammi la salute del corpo, con il buon umore necessario per mantenerla. Dammi, Signore, un’anima santa che sappia far tesoro di ciò che è buono e puro, e non si spaventi davanti al peccato, ma piuttosto trovi il modo di rimettere le cose a posto. Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosa tanto ingombrante che si chiama “io”. Dammi, Signore, il senso dell’umorismo. Fammi la grazia di capire gli scherzi, perché abbia nella vita un po’ di gioia e possa comunicarla agli altri. Così sia

Citata da Papa Francesco nella Esortazione Apostolica Gaudete et Exsultate (nota 101) come attribuita a San Tommaso Moro, è invece un apocrifo moderno, come afferma Germain MARC’HADOUR nel suo articolo Prière de Thomas More, un apocryphe pubblicato su Moreana, Vol. 1 – N° 4 – novembre 1964, pagg. 44-45.

Il Dean della Chester Cathedral la attribuisce a Thomas Henry Basil Webb, “Tommy”, che morì in guerra nel 1917, all’età di 19 anni, come riportato su Moreana, Vol. 9 – N° 36 – dicembre 1983, pagg. 93-96

La rivista Moreana non ha più il suo sito in rete, ma esiste una copia archiviata della pagina che raccoglie gli articoli sopra citati e altro materiale connesso.