Giocavo con le tavole dei logaritmi: ne avevo molte copie, usate da mia madre a scuola. Però erano tutte a 5 decimale e avrei voluto procurarmene a 7 decimali, per maggiore precisione. Per i calcoli dovevo ricorrere alle parti proporzionali per raffinare i risultati. Usavo anche il regolo calcolatore Nestler regalato a mia madre alla sua licenza liceale.

In Inghilterra riuscii a comprare nel 1974 a basso costo la CBM-6, una calcolatrice elettronica che faceva solamente le quattro operazioni, senza decimali: aveva una pila da 9V. riprodotta da http://raukan.com/tech/2014/03/abacus-on-steroids-commodore-minuteman-6-calculator-1974/Ma avevo imparato dal prof. Antonio Rini a fare il calcolo di seno e coseno usando la serie di Taylor e quindi potevo divertirmi.

Il primo computer che ho usato è stato un IBM 370 dello CSATA, alla fine del 1977 durante il mio primo anno di università a Bari, iscritto a Scienze dell’informazione. Il primo programma, scritto in PL/1 su schede perforate fu calcolare se la mia data di nascita è un numero primo (2691959 lo è). L’anno dopo mi trasferii a Milano dove non esisteva quel corso di laurea e perciò decisi di passare a Fisica a indirizzo Cibernetico, dato che a Matematica non mi avrebbero accettato tutti gli esami già sostenuti. Lì lavorai sull’Univac 1100/80 del CILEA soprattutto per la tesi, scritta in Fortran IV nel 1982.

Nel 1983 a Roma iniziai a lavorare in un centro di calcolo per office automation utilizzando un Digital Equipment Corporation (DEC) PDP 11/44 con Unix V7 di cui possedevamo il sorgente che i miei colleghi avevano modificato affinché da 7 bit i caratteri fossero a 8 bit per includere gli accenti. In pratica avevano creato un’estensione dell’ASCII quando ancora non c’era uno standard internazionale. Per stampare su una Facit a 9 aghi dovettero modificare la EPROM per disegnare i caratteri latini accentati. Le stampe di qualità erano su alcune Xerox 630 (anche vendute come Diablo 630) a margherita: in pratica, macchine da scrivere senza tastiera, interfacciate.

Lì iniziai a usare la posta elettronica interna, prima su un solo PDP e poi su due PDP 11/44 e un PDP 11/73 collegati tra loro via UUCP: non avevamo ancora Ethernet o simili. Tutti i terminali VT100 e VT220 (non grafici, a fosfori) erano collegati per via seriale ai diversi calcolatori.

Nel 1985 iniziai a usare qualche PC DOS ma non ero molto interessato perché troppo limitati. Però era utile riuscire a trasferire dati da quei personal computers al PDP e quindi ottenni una versione di Kermit per i due sistemi operativi (Unix e DOS) e collegai nel 1987 al PDP un Toshiba 1000 che usava floppy 3″1/4 senza disco fisso. Così potevo scambiare testi e dati.

Intanto nel 1986 avevo iniziato a usare ITAPAC a casa di un amico, con le allora tradizionali NUI e NUA avute da “qualcuno” per entrare in server remoti. C’era una specie di accordo silenzioso che permetteva a tanti di sperimentare la connessione con grandi calcolatori, scambiandoci i codici di accesso: nessuno combinava guai, di solito, perché giravamo solo per curiosità tecnica.

Nello stesso anno installai all’ICU un Digital VAX 730, montando il sistema operativo VMS e il database Oracle. Era tutto molto diverso da Unix e fu abbastanza laborioso. Riuscii anche a trasmettere dati via modem telefonico (300 baud) da VMS a Unix e viceversa, collegando quindi i due calcolatori che gestivo.

Negli anni seguenti lavorai anche con i MicroVAX, molto compatti e potenti, con Ultrix, il sistema operativo Unix fornito da Digital. Con i miei colleghi riuscimmo a mettere insieme e far dialogare le diverse generazioni di computer DEC cercando di allineare le diverse versioni di Unix utilizzate. L’operazione più complessa fu modificare Ultrix per i caratteri a 8 bit senza averne il sorgente: un mio collega andò a Milano in sede Digital e, con un controllore sempre alle sue spalle per evitare furti di codice”, ricompilò il kernel e i programmi fondamentali dopo aver fatto le estensioni per l’ottavo bit. Funzionò al primo colpo.

La fine degli anni ottanta furono caratterizzati dall’uso di PC IBM e compatibili con varie versioni di DOS: per me era abbastanza frustrante vederne le limitazioni rispetto a Unix. Solo con la diffusione di Windows e dei programmi grafici di videoscrittura e calcolo ebbi la percezione del miglioramento operativo per l’utente finale.

All’inizio degli anni novanta, ebbi l’opportunità di installare il sistema informativo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma che avevo contribuito a fondare, basato su Windows NT: diventai abbastanza esperto di quel sistema operativo che era stato sviluppato in Microsoft da colui che in DEC aveva realizzato VMS. Non c’erano somiglianze nell’interfaccia, ma nella solidità dell’impostazione. Creai una grande rete Ethernet in tutto l’ateneo e lavorai molto con Windows 3.11 anche per il laboratorio di informatica per gli studenti: fummo pionieri tra le Facoltà di Medicina in questo campo, dando a ciascuno un PC su cui esercitarsi.

Nel luglio 1994 avevo già iniziato, nel Centro ELIS, collegandomi ancora con il modem alla linea telefonica, a usare MC-link con l’utenza mc3382 di Giancarlo Scafidi, professore di informatica mio amico. Era disponibile la I di Internet fra le opzioni e quindi iniziai a esplorare quel mondo, tutto fatto di comandi e parole, senza immagini. Non c’erano motori di ricerca, ma indici e bisognava sapere dove cercare. In autunno iniziai a usare uno dei primissimi browser, Mosaic Netscape 0.8. La versione 1.0 (non più Mosaic) fu disponibile a dicembre 1994.

A fine estate del 1995 al Centro ELIS avemmo la prima connessione stabile a Internet (probabilmente fummo la prima scuola d’Italia) a 64 Kbps concessa da Telecom Italia e il dominio elis.interbusiness.it (traccia più antica in archive.org).

A settembre 1995 era quindi pronto il primo web server ELIS pubblico e la posta elettronica, che giravano su un server Digital Equipment collocato in uno stanzino

Fino a fine 1996 quel server ELIS dette anche la possibilità al Campus Bio-Medico di avere un proprio sito web, in attesa dell’attivazione del suo primo dominio liucbm.it (da marzo 1997: traccia più antica in archive.org), mentre la posta elettronica dell’Università era gestita da un ingegnoso sistema di rilancio interno dell’unica casella pubblica fornita dallo IASI del CNR.

In quegli anni collaborai alla nascita del sito www.vatican.va, su richiesta del mio amico Joaquín Navarro-Valls. Partecipai alle riunioni organizzative ed ebbi il compito di preparare e correggere i test per selezionare il responsabile del nascente sito e della corrispondente rete (server, firewall, ecc.). Uno dei candidati aveva collaborato con me, perché faceva il servizio civile all’ELIS, alla messa a punto del web server ELIS, ma non vinse le selezioni: come sempre, valutai oggettivamente i risultati del test.

Il 14 settembre 1997 nacque il dominio elis.org (traccia più antica in archive.org)

Nel 1997 la banda all’ELIS passò a 256 Kbps e poi, in pochi anni a 100 Mbps, quando praticamente nessuno ce l’aveva in Italia: fu sicuramente la prima scuola dotata di larghissima banda.

Nel 1998 al Campus Bio-Medico ci fu il temporaneo dominio unicbm.it (traccia più antica in archive.org) seguito subito dal definitivo unicampus.it (traccia più antica in archive.org).

Michele Crudele, 2020-02-02